GIARDINO
 

Nella presentazione della fabbrica da lui progettata per Nicolò e Alvise Foscari "non molto lungi dalle Gambarare", sulla Riviera del Brenta, Palladio rappresenta una sistemazione degli spazi esterni di grande suggestione.

Nel disegno che pubblica sul suo Trattato, egli prevede infatti che il basamento che sorregge il portico si prolunghi idealmente, a mezzo di due muri di eguale altezza, parte a parte del portico stesso, quasi a formare - nel paesaggio rurale in cui sorge questa costruzione - una estesa basis villae secondo modelli antichi di cui si ha testimonianza letteraria nelle pagine di Plinio.

Questi muri avrebbero però anche concorso a formare due corti (o "giardini segreti") a fianco della casa: uno a levante e uno a ponente.

Queste corti avrebbero avuto accesso dai due vani maggiori del piano terreno di essa, di modo che, entro questi due ambiti esterni cintati, e quindi protetti, si potessero svolgere quelle funzioni domestiche che si praticavano allo scoperto, cioè all'esterno della casa.

Questa soluzione non fu realizzata (anche perché l'ansa della Riviera su cui sorge questa fabbrica non ne avrebbe consentito, in concreto, la realizzazione). Furono invece realizzati, quasi certamente, dei broli di cui però non è rimasta alcuna testimonianza.

Nel corso degli anni furono poi costruiti attorno alla casa un porticato (a mezzogiorno), una grande foresteria (a levante), un oratorio e una barchessa (a ponente). Una grande piazza prospiciente la Riviera fu poi costruita agli inizi del XVIII secolo poco più a valle di questo solenne complesso dominicale.

Tutti questi edifici (comprese le costruzioni che delimitavano la piazza) sono stati demoliti nel corso del XIX secolo, talché il manufatto palladiano è pervenuto al XX secolo in quell'isolamento che aveva conosciuto al momento della sua costruzione, alla metà del XVI.

La ridefinizione dell'ambito esterno della fabbrica palladiana è stata avviata dunque da Albert Clinton Landsberg (1889 - 1965) al momento stesso dell'acquisto di tale compendio (1924).

La nuova sistemazione è stata progettata da Paul Rodocanachi (1871-1952), amateur di grande cultura e di grande esperienza che già aveva costruito a Neuilly-sur-Seine, quella casa che ora è il museo civico di questo quartiere parigino; e l'aveva dotata di un esteso giardino che si sviluppava sulle rive della Senna.

Sulla base dei disegni di Paul Rodocanachi sono stati dunque realizzati dei percorsi viari - sia automobilistici che pedonali - su tracciati di esemplare semplicità, creando una situazione perfettamente compatibile con l'aura che permea questi spazi.

A fianco della casa sono stati realizzati due ambiti quadrati concepiti per evocare quelle corti che Palladio rappresentava nella illustrazione di questa opera che aveva pubblicato nel Trattato che vede la luce nel 1570.


giardino disegno
P. Rodocanachi


giardino 135
Noboru Inoue, A+U

 

giardino 066 giardino 6726
Noboru Inoue, A+U C. Thomas

 

giardino 128 giardino 0088 giardino 6617
Noboru Inoue, A+U Noboru Inoue, A+U C. Thomas

 

giardino exterior

Orto Chiuso


 

giardino 7323

C. Thomas


 
giardino 6774

C. Thomas