AFFRESCHI
 

La fabbrica eretta da Andrea Palladio sulle rive del Brenta è decorata, al piano nobile, da un ciclo pittorico che investe le pareti e i soffitti di tutte le sue stanze. La realizzazione di questo ciclo decorativo prende avvio non appena giunge a compimento il cantiere edilizio e si svolge per fasi successive, con l'intervento di diversi pittori.

Battista Franco (1510 ca.-1561) - un artista veneziano la cui formazione si era compiuta a Roma, nel clima culturale stimolato dalla lezione di Michelangelo - inizia a operare qui fra i primi, e però muore lasciando la sua opera incompiuta. Al suo fianco e anche, poi, per continuare la sua opera interviene Battista Zelotti (1526-1578), un partner di Paolo Veronese che si cimenta nella esecuzione del grande ciclo pittorico. Sarà presente anche Bernardino India (1528-1590) che opera nelle stanze più piccole, decorandole a "grottesche", un sistema figurativo alla moda, in quegli anni, scoperto negli scavi archeologici che si erano svolti nel sottosuolo romano.

La decorazione delle pareti del salone è regolata da una partizione architettonica che è rispettosa della logica compositiva della architettura palladiana. Sopra le porte, sono assise arti e virtù raffigurate come personaggi femminili di particolare bellezza.

Anche le grandi lunette che sormontano le pareti della sala centrale, sulle testate delle volte a crociera, riprendono un tema mitologico descritto da Ovidio (quello della venuta sulla terra di Giove e Mercurio che ha il suo momento culminante nel loro incontro con Filemone e Bauci).

I
l soffitto invece illustra il mito di Astrea, la vergine divina che aveva voluto rimanere sulla terra quando gli altri dei si erano ritirati nell'Olimpo, e però deve infine ricongiungersi a loro quando, sulla terra, i costumi si corrompono perché il Male prevale sul Bene.

Le stanze grandi della casa sono decorate al centro dei loro soffitti con le figurazioni di Prometeo che ruba il fuoco agli dei per portarlo agli uomini (quella di levante) e dell'"Aurora che avanza sul carro trainata dalle Ore" (quella di ponente).


Sulle pareti e sul soffitto della stanza quadra di levante è raffigurata la scena della Caduta dei Giganti (un motivo che Giulio Romano per primo aveva raffigurato in una stanza quadra del Palazzo Te, in Mantova).

La decorazione della stanza quadra di ponente è regolata da una pergola illusoria che regge delle piante di vite, cariche di grappoli d'uva. Nelle campiture di questa pergola sono raffigurate come fossero delle scene che si svolgono all'interno, una scena pagana e un concerto. Sul soffitto appaiono le figure di Bacco e Arianna.

La decorazione delle stanze piccole è ispirata ai temi del Tempo e della Fama, rappresentati come un uomo canuto e come una giovane donna nuda, che suona contemporaneamente due trombe, una d'oro e una d'argento. Nelle piccole lunette che appaiono in questi camerini sono raffigurati paesaggi veneti immaginari.

È probabile che le scelte iconografiche di questo ciclo decorativo siano state ispirate - se non addirittura predisposte - da quello dei due committenti di Palladio, Alvise, che per molti anni era stato conservatore della Accademia degli Uniti.

 

pianta con descrizione per sito





affreschi 099Noboru Inoue, A+U





affreschi 076Noboru Inoue, A+U

 

 

affreschi 094Noboru Inoue, A+U


 
 

affreschi 121Noboru Inoue, A+U